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Collezione

Collezione

Vito TIMMEL, Nocturne on the Sea, 1941

Vito TIMMEL

Notturno sul mare, 1941
Tecnica mista su cartoncino nero
Firmato e datato in basso a destra: Timmel / XXXI VIII XXXXI
Maggiori informazioni

 Vito TIMMEL

(Vienna 1886 – Trieste 1949)


 

 

“Il suo senso decorativo, alle innovazioni del colore, impensate sempre, talvolta squisite, raggiunge la grazia dell’arabesco.”

- Silvio Benco[1]

 

Elegante esponente della Secessione viennese, artista estroso e altamente volubile, Vito Timmel dipinge ritratti e paesaggi postimpressionisti con colori intensi e luci di grande effetto ottico alternando lo stile naïf a quello secessionista.

Timmel è stato un artista fortemente apprezzato dalla critica del tempo. L’originalità del suo segno, l’accento nordico, la forza espressiva del suo stile certamente vanno ricollegate alla formazione viennese, alla frequentazione dell’ambiente secessionista, ai compagni di studio all’Accademia delle Belle Arti di Vienna tra cui Gerstl, Kokoschka e Schiele e soprattutto al suo maestro tanto ammirato, Gustav Klimt. Come Klimt, Timmel dimostra di saper fondere diverse suggestioni, eterogenee e apparentemente contraddittorie, che vanno dall’arte bizantina all’arte giapponese e all’arte decorativa orientale in genere, senza rinunciare ad un rigore compositivo di derivazione classica, a influssi letterari, mitologici e musicali.

 

L’opera qui presentata Notturno sul mare datata 1941, fa parte di un gruppo di dipinti in cui l’artista dissolve magicamente il paesaggio decifrandolo in un gioco di densità cromatiche diverse e puntini luminosi. Qui un paesaggio marino notturno, al chiaro di luna, viene descritto con un’attenzione e una precisione quasi matematiche nell’esecuzione di ogni singolo riflesso delle luci sul mare. Ritroviamo alcuni elementi presenti in altre opere di questo periodo, quasi se l’artista stesse costruendo un linguaggio segnico e iconografico proprio: lo spicchio di luna dalla forma stilizzata (presente anche nell’opera Chiaro di luna, 1939 – Fig. 1), le nuvole gonfie dai tratti fumettistiche (si guardi all’opera Isola d’Istria, 1941 – Fig. 2).

Quello che ne risulta è una sorta di atmosfera fiabesca resa attraverso la tecnica a puntini e piccoli tratteggi.

 

“Grande fantasia semplificatrice e soprattutto stilizzatrice. Stile di linea, di forma, di colore, e parimenti d’insieme. Sintesi di concetto. Sintesi di conquista; sintesi illustrativa, decorativa, ornativa, di impressione ed espressione"[2].

                                                                                                                   - Giuseppe Matteo Campitelli

 

 

Fig. 1

Chiaro di luna, 1939

 

Fig. 2

Isola d'Istria, 1941

 


[1] Silvio Benco, Una importante Mostra alla Permanente, “La Nazione”, Trieste, 28 gennaio 1922

[2] Giuseppe Matteo Campitelli, Mostre natalizie a Trieste. L’arte di Vito Timmel, “Vita Nuova”, Trieste, 25 dicembre 1943

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