
WILLIAM ETTY
William Etty nasce a York nel 1787, settimo figlio di Matthew Etty e Esther Calverley of Hayton. Fin da ragazzo mostra brillanti doti artistiche, così nel 1805 si trasferisce a Londra presso uno zio ed entra in contatto con il pittore John Opie il quale, notando la spiccata abilità del giovane, lo introduce a Henry Füssli. Nel 1807 grazie a quest'ultimo viene ammesso alla Royal Academy di Londra, dove conosce Sir Thomas Lawrence. Tra il 1815 ed il 1816 viaggia in Francia ed Italia e, di ritorno a Londra, nel novembre del 1926 realizza i dipinti che gli concedono la notorietà, tra cui Bacchanalians e Cleopatra's Arrival in Cilicia. Nel giugno del 1923 intraprende il Grand Tour e si reca in Francia prima, ed Italia dopo. Rientrato a Londra nel gennaio 1924 dipinge l'opera intitolata Pandora, tela che sancisce la sua definitiva fama in Inghilterra e che verrà acquistata da Lawrence. Negli anni Venti e Trenta, Etty realizza principalmente quadri di genere storico e solo sul finire della sua carriera decide di direzionarsi verso il paesaggio e la natura morta. Il 13 novembre 1849 muore a York, la sua città natale, dove dal 1848 si era ritirato.
W. Etty Youth on the Prow, and Pleasure at the Helm, 1832, olio su tela, cm. 158,7 x 117,5,
Londra, Tate Britain
Il dipinto Youth on the Prow, and Pleasure at the Helm (La giovinezza alla prua, la bellezza al timone), qui presentato, è lo studio per il gruppo centrale della grande opera (cm 158,7 x 117,5) di analogo titolo realizzata da Etty intorno al 1830 ed esposta alla Royal Academy nel 1832. La maestosa tela fu immediatamente acquistata dal collezionista inglese Robert Vernon, il quale nel 1847 decise di offrirla, insieme ad altre opere della sua collezione, alla National Gallery di Londra (oggi si trova conservata alla Tate Britain). Il dipinto si ispirava al poema del 1757 di Thomas Grey intitolato The Bard, testo che si rifaceva, come dichiarò lo stesso Grey: «on a tradition current in Wales that Edward the First, when he completed the conquest of the country, ordered all the bards that fell into his hands to be put to death [sulla leggenda gallese secondo cui Edward I, una volta completata la conquista del paese, ordinò che tutti i bardi finiti nelle sue mani fossero giustiziati]» (Robinson, 2007, p. 180).
Riguardo al soggetto tratto da The Bards, Etty specifica in una lettera non datata inviata al mercante d'arte Wass: «The view I took of it as a general allegory of Human Life, its empty vain pleasures – if not founded on the laws of Him who is the Rock of Ages [la visione che ho tratto da esso [da The Bard] di generale allegoria della vita umana, e dei suoi vani e vuoti piaceri – [che sopraggiungono] se non fondata [la vita] sulle leggi di Lui [Dio] che è la Rocca Eterna]» (Robinson, 2007, p. 180). Queste parole non lasciano dubbi sul fatto che l'artista abbia voluto allegoricamente rappresentare l'irresponsabilità di Riccardo II d'Inghilterra, in seguito deposto da re Enrico IV, che direzionò la propria corte verso i piaceri e le leggerezze della vita piuttosto che pensare ai doveri morali consoni di un regnante responsabile. Pittoricamente l'attitudine di Riccardo II è resa metaforicamente attraverso una nave dorata minacciata dal repentino avvicinarsi di una spaventosa tempesta. Il dipinto era stato accolto in modo critico sia dal pubblico sia dalla stampa in quanto entrambi videro nell'opera soltanto sensuali e provocatori nudi e non colsero il sotteso messaggio moralizzante.
Lo studio mostra i corpi seminudi delle due figure che nel grande dipinto sono posizionate centralmente a conclusione di un movimento ascendente che ricorda, nell'impostazione piramidale, le quasi coeve tele di Théodore Géricault o Eugène Delacroix che Etty aveva sicuramente ammirato durante i suoi soggiorni in Francia. La resa pittorica resta invece ben lontana dalle opere degli artisti francesi citati, Etty infatti appare ancora legato ad un nudo intriso di idilliaca idealizzazione, tant'è che le posture rimandano alle opere degli artisti cinquecenteschi che Etty aveva conosciuto durante i viaggi in Italia e Francia. L'artista quindi si mantiene distante dalla cruda e "bassa" realtà gericaultiana.
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