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Collezione

DIPINTI

JOHANN VALETT, Self-portrait, c. 1913

JOHANN VALETT

Autoritratto, c. 1913
Olio su tela, applicata su tavola


VENDUTO


Siglato in basso a sinistra: V | Al verso con iscrizione: “Johann Valett, Selbstbildnis. Unverkäuflich”. (“Johann Valett, autoritratto. Non in vendita”).
Maggiori informazioni

Bibliografia

“Johann Valett. The prodigal son”, catalogo della mostra presso il Detlefsen-Museum Glückstadt, Glückstadt, 27 genn – 21 aprile 2019.

Johann Valett è stato un pittore, disegnatore e grafico tedesco. Molto vicino alla corrente impressionista, Valett eccelleva in particolare nel campo della pittura di paesaggio e della ritrattistica.

Dal 1907 al 1908 studia all'Accademia d'Arte di Monaco di Baviera con Karl Raupp e continua i suoi studi presso la Scuola d'Arte Granducale di Weimar con Fritz Mackensen e Hans Olde fino al 1913. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale è chiamato al servizio militare. Il 2 ottobre 1914 riceve la medaglia al valore 'Croce di Ferro'.

 

 

FIG. 1 - Autoritratto, 1919

 

La guerra segna profonde fratture nella vita dell’artista. La sua quotidianità, la sua psiche, la sua arte cambiano profondamente (FIG. 1). Sono di questo periodo le sue opere più dure e cupe, nelle quali i tormenti dell’artista sono chiaramente evidenti.

Negli anni seguenti, questo profondo senso di inquietudine lo porta a cambiare continuamente residenza: dal 1918 al 1920 visse a Weimar, dal 1920 al 1922 a Berlino, poi Heringsdorf, Rastow, ancora a Weimar, ancora Berlino, Kiel, Altona, ancora a Berlino nel 1934. Anni turbolenti ma anche pieni di successi. A partire dai primi anni ‘20 Valett si afferma all’interno del mondo dell’arte e porta avanti una vivace attività espositiva che lo vede all’interno di mostre di spessore e musei del calibro della Kunsthalle di Amburgo (1931).

 

FIG. 2 - Johann Valett nel suo atelier a Kiel, 1924 - 25

 

FIG. 3 - Johann Valett, Autoritratto, circa 1930

 

Una foto del 1924-25 (FIG. 2) mostra l’artista nel suo studio a Kiel circondato da molti dei ritratti da lui realizzati. Valett si ritrae nella stessa posa anche in un famoso autoritratto datato circa 1930. In queste immagini, rispetto all’Autoritratto qui presentato, il volto dell’artista è quello di un uomo maturo, la fronte più stempiata. Il nostro dipinto invece mostra un soggetto giovane, affascinante e sicuro, di circa 25 anni, assolutamente non turbato, ma che invece mostra nella sua posa un atteggiamento rilassato e fiero. Sono queste le considerazioni che ci permettono di datare l’opera agli anni subito precedenti alla guerra, quindi intorno al 1913 circa.

L’opera mostra chiaramente la grande capacità dell’artista di affrontare il genere del ritratto. L’abito elegante, il caratteristico cappello da passeggio conferiscono al personaggio autorevolezza, il sigaro in bocca gli attribuisce un’aria di sottile irriverenza e spavalderia.  Qui più che altrove la tendenza impressionista di Valett è molto evidente: i tocchi di luce sul volto sono realizzati da pennellate materiche e veloci di colore puro che viene applicato sulla tela quasi senza essere mescolato. È solo nell’occhio che il colore si fonde, senza perdere però la vibrante qualità luminosistica che rende l’opera un dipinto di grande interesse.


Ora le sue opere sono entrate a far parte di importanti collezioni pubbliche: il Museo statale dello Schleswig-Holstein allo Schloss Gottorf; una litografia di Johann Valett, Bildnis Julius Spengel (1929) è nella Hamburger Kunsthalle. Nella Laeiszhalle invece c’è un dipinto a olio, mentre e un altro autoritratto a olio è nella collezione del Detlefsen-Museum di Glückstadt (città in cui l’artista muore nel 1937), che ha dedicato del 2019 una mostra retrospettiva sull’artista, presentando oltre 50 opere.  

 

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