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Opere
GIOVANNI BOLDINI Italian, FERRARA 1842-PARIS 1931
Nudo di ragazza, c. 1890Olio su tela60 x 74 cmFirmato in basso a destra: Boldini
VENDUTO
Provenienza
Collezione privata
Mostre
Boldini, lo spettacolo della modernità, Forlì, 2015.
Bibliografia
Catalogo Bolaffi della pittura italiana dell’Ottocento, a cura di G.L. Marini e P. Dini, Milano 1976, p. 35;
Dini, F. Dini, Boldini. Catalogo Ragionato, Torino 2002, III/I, tav. 435;
Panconi, Giovanni Boldini, l’opera completa, Firenze 2002, p. 565;
Boldini, lo spettacolo della modernità, catalogo a cura di F. Dini e F. Mazzocca, (Forlì, Museo San Domenico, 1 Febbraio – 14 Giugno 2015), Milano, Silvana Ed., 2015, pag. 117. tav. 23.
Giovanni Boldini, ferrarese di nascita, trascorre la maggior parte della sua vita a Parigi dove si stabilisce dal 1871. Nella capitale dell’arte moderna egli fa del ritratto il suo soggetto prediletto e trova, come altri suoi connazionali, la fama e la fortuna artistica tanto desiderata. Tra i ritrattisti mondani del suo tempo Boldini è colui che più di altri è riuscito ad incarnare il mito della Belle Époque, la sua pittura diviene l’implacabile specchio dell’alta società di quegli anni. Egli infatti si qualifica nel contesto parigino come un attento osservatore, illustratore dell’alta società opulenta e spensierata che l’artista vuole esprimere anche attraverso tratti di critica beffarda. La pittura di Boldini ha la sua genesi in Italia nel gruppo dei Macchiaioli, da cui presto si allontana per ritrovare a Parigi e portare a nuovi esiti quella vibrazione luministica che era tratto caratterizzante della pittura francese di quegli anni. Sul finire del secolo lo stile dell’artista, da sempre contraddistinto da un segno dinamico, diviene sempre più ricco di variazioni cromatiche e sperimentazioni formali. La ritrattistica boldiniana si arricchisce di nuove prospettive esecutive e a partire dagli anni ottanta il nudo diviene una delle principali fonti di sperimentazione tecnica e compositiva.
Il dipinto Nudo di ragazza è una testimonianza pittorica del nuovo stile elaborato da Boldini nel corso della seconda fase parigina: le tele si colorano di veloci e virtuosistiche imprese cromatiche mentre i consueti soggetti di vita borghese acquistano movimento e dinamicità (cfr. Bolaffi, p. 34). In questi anni l’artista si lascia alle spalle la fragranza neosettecentesca tipica della sua prima pittura, le composizioni si caricano ora di forza vitalistica e libertà espressiva, tant’è che la pennellata dinamica ed impetuosa diventerà la vera protagonista delle future composizioni.
Le forme della giovane di Nudo di ragazza, sorprendentemente animate, prendono vita dal connubio tra tratto zelante e tonalità contrastanti sapientemente modulati dall’artista. Tale mutamento matura all’interno di un percorso artistico che nasce da un interesse ben preciso da sempre perseguito da Boldini, ossia il tentativo di tradurre visivamente lo svolgersi del tempo, della vita. Il nudo della giovane donna si staglia dal fondo per la forza propulsiva della materia pittorica distribuita a pennellate fluide, nervose, rapide, imbevute di luce, elementi questi sufficienti all’artista per alludere ad uno spazio reale, di cui traccia anche il contesto emotivo, identificabile proprio nell’intimo erotismo. Attraverso questi espedienti formali Boldini riesce a far emergere la seducente sensualità del corpo femminile in tutta la sua concretezza fisica. La giovane modella è distesa nel disordine di un letto scomposto, i capelli sciolti, gli occhi chiusi, tuttavia la scena anche se carica di forte erotismo resta stabilmente elegante. Il corpo nudo e flessuoso, centro semantico della composizione, figura anche come fulcro irradiatore delle pennellate che nervosamente si allontanano verso i margini del piano compositivo e che contornano la giovane in un vortice di line sinuose che ne accentuano l’erotica sensualità.
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