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HILDING WERNER, Landscape at twilight near Glafsfjorden Varmland

HILDING WERNER KÅRUD, SWEDEN 1880-1944

Veduta crepuscolare del lago Glafsfjorden a Värmland
Olio su tela
64,5 x 145 cm
Firmato e datato in basso a sinistra: Hilding Werner 1910
Maggiori informazioni

Provenienza

Svezia, Collezione privata fino al 2011

Hilding Werner nasce in Svezia, a Kårud, nel 1880. Ancora diciannovenne inizia a lavorare come caricaturista per il settimanale illustrato svedese «Nya Nise», edito tra il 1891 ed il 1919. In questi stessi anni si iscrive alla Althins Art School di Stoccolma e grazie all’amico e collega paesaggista Bror Lindh (1877 – 1941) entra in contatto con il celebre pittore svedese Richard Bergh (1858 – 1919) che, prima di diventare direttore del National Museum nel 1915, aveva dato avvio ad una scuola d’arte nel suo studio alla quale lo stesso Werner aveva frequentato tra il 1900 e il 1901. In questi anni Bergh, che già era un noto ritrattista nella sua nazione, si dedica al paesaggio dando un forte contributo alla rimodulazione di questo genere in chiave romantico-nazionalistica ed allontanandolo dalle contaminazioni pittoriche continentali. Werner, tornato a Värmland nel 1907, entra in contatto con altro paesaggista, Gustaf Fjaestad (1868 – 1948), il quale nel 1897 si era trasferito a Värmland ed era diventato la figura trainante di quel gruppo di pittori che fu poi conosciuto con il nome di “Racken Group”. Il “Racken Group” è una colonia di artisti stanziatasi nei dintorni di Arvika, vicino Glafsfjorden, dediti principalmente a ritrarre le bellezze incontaminate del paesaggio nordico. Tra gli artisti che avevano gravitato nel gruppo si annoverano oltre Gustaf Fjaestad e Werner, anche Fritz Lindström, Bror Lindh, Christian Eriksson e Carl Larson. Questa sorta di cenalo si plasma sulla scia di quei mutamenti artistici che erano in corso nei paesi Scandinavi dal 1890 circa, quando nasce l’esigenza di prendere le distanze dall’Europa continentale ed in particolare  dalla Francia. Così l’orientamento internazionale viene spodestato a favore di una forte ondata nazionalistica e isolazionistica che induce i pittori scandinavi a riappropriarsi di tematiche e movimenti tipicamente nordici, come ad esempio il simbolismo, che infatti diviene la corrente di riferimento a cui ispirarsi.

L’opera Veduta crepuscolare del lago Glafsfjorden a Värmland, datata 1910, raffigura il panorama lacustre di Glafsfjorden, unico fiordo interno della Svezia situato nella zona meridionale di Värmland, non distante dal villaggio di Arvika dove il Racken Group si era istallato. Per questo paesaggio, dove la figura umana resta assente, Werner si ispira alla magnificenza della natura della sua terra di origine; stilisticamente sceglie una gamma cromatica basata principalmente sulle sfumature del viola, probabilmente per conferire al soggetto quella vena malinconica tipica di molti paesaggi romantici. La resa pittorica, che oltre ad una cromia satura si caratterizza per una linea morbida ed arrotondata di memoria munchiana, propone una sorta di panteismo cromatico che accentua il lirismo dell’intera composizione. Già ad inizio secolo, nel 1901, il noto critico d’arte italiano Vittoria Pica aveva individuato tra le caratteristiche primarie della pittura nordica proprio «il colorismo vivace degli Scandinavi» (Vittorio Pica, L’arte mondiale alla IV Esposizione di Venezia, «Emporium», 1901, p. 10).

Il soggetto del lago ripreso nel suo contesto naturale non era nuovo nella pittura del nord Europa, tant’è che secondo lo storico dell’arte finlandese Bertel Hintze esisteva una sorta di scuola scandinava di paesaggismo romantico-nazionalista che aveva scelto come soggetto esclusivo i laghi (cfr. Albert Edelfelt, Porvoo, 1953). In effetti le tele con laghi, spesso ripresi da un punto di rivista rialzato, erano estremamente popolari tra la fine degli anni novanta dell’Ottocento ed il primo decennio del Novecento, sia in Finlandia che in Svezia. Lo stesso Werner aveva ritratto il lago Glafsfjorden in più occasioni. Oltre alla tela qui presentata esistono almeno altre tre opere con questo soggetto eseguite dall’artista, in ognuna il lago appare immortalato da diversi punti di vista e durante vari momenti dell’anno e della giornata. Tuttavia la veduta esaminata, per l’uso estremamente soggettivo delle cromie e per l’ampia demarcazione dello spazio che ne accentua magicamente la grandiosità, risulta essere la versione più suggestiva poiché maggiormente permeata di lirismo romantico e canoni simbolisti.

Numerose tele di Hilding Werner sono oggi conservate presso il Värmland Museum di Karlstad, che già negli anni cinquanta del Novecento aveva dedicato all’artista un’importante mostra presso la sua sede.

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