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Giovanni DUPRÈ, The innocence

Giovanni DUPRÈ

L’Innocenza
Marmo bianco, su colonna originale in marmo
Height 162 cm, base: 91 cm
Maggiori informazioni

Provenienza

Collezione della famiglia Dupré, dalla successione di Paolo Ciardi Dupré; Firenze, collezione privata.

 

 

 

Bibliografia

Francesco Sapori, Scultura italiana moderna, Roma 1949;

Ettore Spalletti, Giovanni Duprè, Roma 2002, pp. 37-38; Frieze, pp. 53-54.

Giovanni Dupré è il più importante scultore toscano della seconda metà del XIX secolo e le sue opere sono rare sul mercato delle aste.

Duprè ricevette la prima commissione per la statua dell’ ”Innocenza” da Giuseppe Tomassi di Livorno. Il modello in argilla era pronto già nel 1846, tuttavia, durante il procedere del bozzetto in gesso, il modello fu visto dal Granduca Costantino di Russia che subito offrì allo scultore 1200 scudi per la statua in marmo. Tomassi scelse di non accogliere questa offerta, decidendo invece per un busto.

Il lavoro per questa prima versione del marmo cominciò nell’Aprile del 1847 ma non fu completamente terminato fino al 1852. Questa prima versione in marmo fu mandata in Russia ed è ora esposta alla Galleria Nazionale Armena. Il modello originale in argilla è a Firenze e fa parte di una collezione privata.

Ettore Spalletti menziona questa seconda versione in marmo, che è quella attualmente illustrata nel libro sulla scultura italiana di Francesco Sapori, e probabilmente una terza versione appartenente a Stirling Crawford.

Questa versione in marmo è rimasta nella collezione della famiglia dello scultore e deve essere rimasta incompiuta alla sua morte come il retro della capigliatura della ragazza chiaramente dimostra. Dopo aver dato un’impronta dinamica al mondo artistico con la figura dell’ “Abele Morente” – la prima versione del quale fu anch’essa mandata in Russia – l’ ”Innocenza” fa parte di un piccolo gruppo di opere nel quale egli dimostra l’influenza di Lorenzo Bartolini. Via via che il suo stile si sviluppava negli ultimi anni, egli guardò a queste opere come a una parte di un percorso  separato dai suoi modelli più innovativi; un periodo, come egli riflettè più tardi nella sua vita, di “tre anni di tensione artistica, quando il mio animo sfiduciato era oppresso dai dubbi”. Oggi questo criticismo appare troppo severo e l’ “Innocenza e la “Purezza” possono essere inserite nella tradizione Neoclassica della scultura italiana che continua a influenzare , in questa fase Nazarena, lo sviluppo della scultura in Francia e Inghilterra in particolare.

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