
Anthonore CHRISTENSEN
47 x 63 x 4 cm (con cornice)
Provenienza
Collezione privata, danese (venduto all'asta del lascito dell'artista a Charlottenborg nel 1926).
Mostre
Etichetta al verso:
21. Palmer ved Monte Pincio, Rom, 39x55cm / Palmer ved Monte Pincio. Rom Kobt i Decbr. 1926 paa Frù Anthonora Christensens Dödsboauktion pa Charlottenborg.
[21. Palme al Monte Pincio. Roma. 39x55cm / Palme al Monte Pincio. Roma Acquistato nel dicembre 1926 all'asta della proprietà della signora Anthonore Christensen a Charlottenborg].
Bibliografia
Malerier tilhørende boet efter afdøde malerinde Fru Anthonore Christensen, født Tscherning. Charlottenborg, tirsdag den 7. og onsdag den 8. december 1926; nr. 21)
(Dipinti appartenenti al patrimonio della defunta pittrice Anthonore Christensen, nata Tscherning,. Charlottenborg, martedì 7 e mercoledì 8 dicembre 1926; n. 21)
Pubblicazioni
Anthonore Christensen nata Tscherning è stata una pittrice danese specializzata nella pittura floreale. Si distinse nel panorama artistico danese per la raffinatezza con cui ritraeva fiori e piante, sviluppando uno stile delicato e naturalistico spesso con un’attenzione quasi scientifica ai dettagli botanici. Imparò a dipingere prima dalla pittrice di fiori Emma Thomsen e poi da sua madre, con la quale nel 1869 fece un viaggio di studio in Germania, Italia e Parigi.
Iniziò a esporre nel 1867 sotto il suo nome da nubile, attirando subito l'attenzione per la freschezza e la cura con cui presentava le sue opere. L’anno successivo Voxende Anemoner, tidligt Foraar (Anemoni in fiore, inizio di primavera) fu acquistato dalla Royal painting Collection di Copenaghen. Il 4 ottobre 1871 sposò il filologo classico Richard Christensen. Dopo il matrimonio, lei e il marito trascorsero ancora due anni in Italia.
L’opera Palme al Monte Pincio, Roma qui presentata fu realizzata proprio in questo frangente.
Al suo ritorno dall’Italia, espose opere più mature, ispirate alla flora del sud. Nel 1887 le fu conferito il premio Neuhausen per Et Kurvelaag med afskaarne Roser (Un cesto di fiori con rose).
Palme al Monte Pincio è un’opera che trascende il semplice studio botanico per farsi meditazione pittorica sulla luce, sulla natura e sull’armonia delle forme. È il risultato della maturazione di una pittrice che, pur partendo da una formazione prettamente nordica, seppe aprirsi al calore visivo del paesaggio italiano senza mai perdere la misura e l’eleganza che contraddistinguono il suo stile, testimonia un'apertura sensibile al paesaggio mediterraneo e alla luce del Sud.
Questa raffigurata è una palma di tipo Chamaerops humilis, comunemente nota come palma nana o palma di San Pietro. Questa specie è caratterizzata da un tronco relativamente corto e da foglie a ventaglio di colore verde. È una delle poche palme autoctone dell'Europa e si adatta bene a diversi climi, inclusi quelli mediterranei, come Roma.
Proprio l’anno in cui Christensen realizza il dipinto, il 1871, dopo la caduta del governo pontificio e l'unificazione di Roma, il Consiglio Comunale decise di effettuare diversi interventi di abbellimento nella Passeggiata del Pincio (il parco del Pincio). Questi lavori, diretti dall'architetto Gioacchino Ersoch, miravano a migliorare l'aspetto del parco e a renderlo più accogliente per i cittadini.
Roma, Pincio, 1880