
ALBERTO BURRI
Tiratura XV/XV
Stamperia 2RC Roma
Literature
Burri Grafica Opera Completa, a cura di Chiara Sarteanesi, testo di Maurizio Calvesi, pag. 67, ill pag. 70-71-73-75
Dal testo della monografia:
Il Cretto e’ presente in modo sistematico nell’opera di Burri dalla fine degli anni ’60. Risale al 1971 la “traduzione” grafica, realizzata con acquaforte e acquatinta, combinate alla stampa a rilievo su carta molto spessa.
“Anche nei Cretti, in confronto con i Cretti pittorici che ne costituiscono la matrice, la spazieggiatura del fondo, per quanto minima, la sfrangiatura dei margini del foglio di carta, da un lato neutralizzano la reale profondità del Cretto, dall’altro lo ridistendono nella sua pensata e grafica bidimensionalità. Anche il gioco della luce risulta modificato rispetto ai quadri, diciamo così, omologhi.
Il foglio di carta funziona infatti da emittente: la luce che rimanda è come se la proiettasse al modo della campana di un lume: riflesso e sorgivo. Una parola a parte meritano i Cretti neri, perché qui anche il breve bordo che li recinge è nero. Si perde dunque il chiarore diffuso del foglio bianco, e sorge in sua vece un’ombra densa che avvampa la superficie screpolata, la risale come marea densa, e sembra sostare fra i cretti. Ma è chiaro che l’irrorazione che riceve l’incisione è la stessa, seppur col segno negativo. L’ombra come una luce spenta”
( C.Brandi, Catalogo, Burri Opere Grafiche 1959-1981, Siena, 1981 )
“Emergente è la successione della cartella degli Otto Cretti (7 neri 1 bianco) del 1971. Nel confronto con l’opera unica, si nota che alla frammentazione definita e spigolosa, quasi tagliente, fa riscontro la sfumata screpolatura, raffinata nelle emergenze del materiale cartaceo. Tutto si presenta più morbido e arrotondato, cosi che la luce svolge un ruolo diverso, di nitida chiarificazione nel primo caso, creatore di aggregati materici emergenti dallo spazio nel secondo, che richiamano a forme ricorrenti nella pittura dell’artista.
( C. Sarteanesi, Catalogo, Burri, Bolzano, 1998 )