I mostra d’arte fiumana, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1927-1928; II mostra d’arte marinara, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1927-1928;Galleria Pesaro, Mostra di Trentatré futuristi. Pittura, scultura, arte decorativa, Milano, 1929; Gruppo artistico toscano l'Arco, Berlino, 1931; Museo Civico Fattori, Il Futurismo attraverso la Toscana, Livorno, 2000; Palazzo delle Esposizioni, Il Futurismo 1909-1944, Roma, 2001; Villa Mimbelli, I tesori del mare. Miti, Trasparenze, Suggestioni, Livorno, 2004; MART, Thayaht. Futurista irregolare, Rovereto, 2005; Il Fortino, L’Estate incantata. RAM e THAYAHT da Parigi a Casa Bianca, Forte dei Marmi, 2006; Palazzo Cucchiari, Novecento a Carrara. Avventure artistiche tra le due guerre, mostra a cura di Massimo Bertozzi, Carrara, 2023.
Literature
Mostra di Trentatré futuristi. Pittura, scultura, arte decorativa, catalogo della mostra a cura di P. Pacini, Galleria Pesaro, Milano 1929, n. 128; Gruppo artistico toscano l'Arco, catalogo della mostra, Berlino, 1931, n.66; Il Futurismo attraverso la Toscana, Museo Civico Fattori, Livorno, 2000, p. 102; A. Scappini, Futurismo in Tuta, in “Art & Dossier”, 2000, p.17; Il Futurismo 1909-1944, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2001, p. 347; Thayaht futurista irregolare, catalogo della mostra a cura di Daniela Fonti, MART, Rovereto 2005, n. 162, p. 165; L’Estate incantata. RAM e THAYAHT da Parigi a Casa Bianca, catalogo della mostra, Forte dei Marmi, 2006, p. 103; Novecento a Carrara. Avventure artistiche tra le due guerra, catalogo della mostra a cura di Massimo Bertozzi, Palazzo Cucchiari, Carrara, 2023, p. 121.
Nato nel clima cosmopolita fiorentino di fine secolo, Ernesto Michahelles è il primogenito di quattro fratelli. Iniziato agli studi tecnici (fisico-matematici) dal padre, Ernesto Michahelles (in arte THAYAHT) manifesta sin da adolescente una spiccata propensione per la pratica artistica insieme al fratello Ruggero (noto con lo pseudonimo di RAM) e alla sorella Cristina, detta Tita. Si trasferisce a Parigi dopo gli studi tecnici e comincia a farsi conoscere come artista astratto. Risale al 1918 la sua prima mostra personale e nello stesso anno frequenta l'Académie Ranson a Parigi.
Figura poliedrica, THAYAHT ha sperimentato con diverse forme artistiche, muovendosi fra pittura, fashion e interior design, scenografia e costumi teatrali, oggetti di arte decorativa, e dando poi un sostanziale contributo alla scultura italiana. Nel 1922 è all'esordio di una felice stagione artistica, reduce dall'invenzione della “TuTa” (1920), con la determinante collaborazione del fratello, un abito che incarnava l'estetica futurista e rappresentava una rottura con le tradizioni del passato. Emblema del percorso artistico di Thayaht improntato a collegare sempre estetica e funzione, eleganza ed economia, la "Tuta" era concepita come un'uniforme per la vita moderna, simbolo dell'energia e della velocità del mondo contemporaneo. Presente a moltissime esposizioni, come quelle d'arti decorative di Monza nel 1923 e nel 1927, nel corso degli anni Trenta partecipa fra l'altro alla I Quadriennale romana (1931), alle Biennali di Venezia, alle Triennali di Milano del 1933 e del 1936. Ritiratosi a Marina di Pietrasanta, approfondisce gli studi scientifici ed astronomici e, nel secondo dopoguerra, fonda il CIRNOS (Centro indipendente raccolta notizie osservazioni spaziali).
THAYAHT è particolarmente noto per la sua associazione con il movimento Futurista, un artista dallo spirito innovatore e modernista. A stretto contatto con Marinetti da diversi anni, solo nel 1929 aderisce ufficialmente al Futurismo. D’altro canto, buona parte della sua produzione artistica è stata ricondotta all’interno del fenomeno dell’Art Déco, soprattutto nei sui anni parigini (nei disegni di moda, nel design). La particolarità di questo artista poliedrico e dallo stile raffinato, è proprio quella di riuscire a coniugare il gusto ‘Déco’ e quello Futurista.
Il dipinto qui presentato è un chiaro esempio di questo particolare binomio: La barca fonde insieme elementi in piena sintonia con l’atmosfera Déco del tempo, come il sintetismo formale, raffinate soluzioni stilistiche nel trattamento della linea, oltre che per la rarefazione dei volumi; ma anche ritmi dinamici e geometrie a tinte vivaci della filosofia futurista.
Ancor di più, La barca raffigura i principi stessi che diedero inizio al movimento futurista: le porte del Novecento si erano spalancate con un nuovo vento che spingeva l’uomo verso una nuova realtà. Il dinamismo futurista è il vento che gonfia le vele, increspa le onde, spinge la barca in questo iconico dipinto del 1925.