MODENANTIQUARIA 2024
PAST exhibition
Overview
MODENANTIQUARIA 2024
10 - 18 FEBRUARY 2024
9 FEBRUARY PREVIEW
IL GUERCINO | STAND 4
ORARI FIERA:
venerdì 9 febbraio dalle ore 15.00
da lunedì a mercoledì dalle ore 15.00 alle 19.00
da giovedì a domenica dalle ore 10.30 alle 19.00
Works
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THAYAHT (Ernesto Michahelles)La barca, 1925
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Achille FuniSposa Araba [Arab bride], 1940 c.
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Ugo Celada da VirgilioComposition. Still Life with Vases, Books and a Violin, 1930s
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EDITA BROGLIOThe four hours of the Day: Dawn, Noon, Dusk, Night, 1956
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GIULIO ARISTIDE SARTORIOAvvenimento d'arte e cultura, 1906 – 1923
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KARL WILLHELM DIEFENBACHQuestion to the Stars, 1898
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REMIGIO ANNOVATIThe Pearl, c. 1934
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Paul VON SPAUNCapri al tramonto, 1911
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Serafino MACCHIATIL'aimant (The magnet), 1908
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IPPOLITO CAFFICairo, the Simoun wind in the desert, 1843
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PIERETTO BIANCO BORTOLUZZIPortrait of man with turban
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GIOVANNI BATTISTA CREMANight scene with characters, 1905
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GIOVANNI BATTISTA CREMA, Secolo XX, c. 1935
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GUIDO CADORINView of a Venetian festival
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Clément SERNEELSSelf-portrait, 1935 c.
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SIRIO TOFANARICucciolo Bracco, 1936
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JOHANN VALETTSelf-portrait, c. 1913
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HILDING WERNERPortrait of Harry Werner, 1899
Press
Press release
"Tre protagonisti del Novecento italiano: tra Futurismo, Realismo Magico e Art Déco"
THAYAHT: LA CONGIUNZIONE FUTURISMO E ART DÉCO
THAYAHT è particolarmente noto per la sua associazione con il movimento Futurista, un artista dallo spirito innovatore e modernista. D’altro canto, buona parte della sua produzione artistica è stata ricondotta all’interno del fenomeno dell’Art Déco, soprattutto nei sui anni parigini (nei disegni di moda, nel design). La particolarità di questo artista poliedrico e dallo stile raffinato, è proprio quella di riuscire a coniugare il gusto ‘Déco’ e quello Futurista. Il dipinto qui presentato è un chiaro esempio di questo particolare binomio: La barca fonde insieme elementi in piena sintonia con l’atmosfera Déco del tempo, come il sintetismo formale, raffinate soluzioni stilistiche nel trattamento della linea, oltre che per la rarefazione dei volumi; ma anche ritmi dinamici e geometrie a tinte vivaci della filosofia futurista. Il dinamismo Futurista è il vento che gonfia le vele, increspa le onde, spinge la barca in questo iconico dipinto del 1925.
THAYAHT (Ernesto Michahelles) (Firenze 1893 – Marina di Pietrasanta 1959)
La barca, 1925, olio su tela, 76 x 102 cm
Firmato in basso a destra: THAYAHY 25
NELLA SPOSA ARABA DI ACHILLE FUNI: L’AMBIGUA SENSUALITÀ DELLE ODALISCHE DI INGRES
Una donna araba, di schiena di tre quarti, volge il viso all’osservatore con posa sensuale. Una corona di fiori le cinge il capo, due bracciali adornano il braccio sinistro, un drappo marrone brunastro a righe gialle le avvolge il corpo nudo, lasciando scoperta buona parte della schiena e un generoso seno, che fa maliziosamente capolino sotto il braccio sinistro. Con modernità la figura della donna è la protagonista assoluta del dipinto riempiendo quasi completamente la superficie della tela. Nel fondo scuro, uniforme e decontestualizzante, nella posa della modella, nel suo sguardo intenso e penetrante, Achille FUNI guarda indubbiamente ai modelli delle sensuali odalische di Ingres, per poi tradurli nel drammatico realismo esistenziale ferito dagli strazi della guerra. Sposa araba viene esposta nel 1943 in una autorevole mostra per la storia dell’arte come la Quadriennale di Roma. Funi ha preso parte ai più importanti movimenti del tempo: dalle ricerche futuriste all’attenzione per le poetiche del Realismo Magico, dalla pittura murale al recupero della tradizione italiana del Rinascimento e dell’antichità classica.
Achille FUNI (Ferrara 1890 – Como 1972)
Sposa araba, 1940 circa, olio su tela, 90 x 70 cm
IL TEMPO SI DILATA NELLE ATMOSFERE MAGICHE DI UGO CELADA
La sua attività si colloca a metà strada tra il Realismo Magico e la Nuova Oggettività, divenendo uno tra i maggiori esponenti della pittura figurativa, caratterizzandosi per uno stile del tutto inconsueto e personale. Qualcosa di eterno e “metafisico” lega tra loro le sue opere, la luce che pervade le sue tele è irreale perché tutto ciò che appare è come congelato in una visione incantata, estraniante, immersa in un tempo infinitamente dilatato. La magia cromatica creata dalle pennellate trasparenti e invisibili è il punto di forza della sua pittura. Censurato, emarginato dal fascismo, Celada vivrà di fatto isolato, per tornare solo negli anni recenti ad essere riscoperto e rivalutato come una delle figure più espressive e colte del secolo scorso.
Ugo CELADA da Virgilio (Cerese 1895 – Varese 1995)
Composizione. Natura morta con vasi, libri e violino, anni ’30
Olio su masonite, 65 x 75 cm
Firmato in basso a sinistra: UGO CELADA da VIRGILIO